mercoledì 11 febbraio 2015

IL VIDEO INTEGRALE DEL COMIZIO DEL CANDIDATO SINDACO ANGELO PERRINO E DELL'ON.NICOLA CIRACÌ



Di seguito il testo:
Ringrazio l'onorevole Ciracì, carissimo amico Nicola per le belle parole che ha voluto dedicarmi, parole che lusingano e scaldano il cuore. 
E di scaldarci abbiamo proprio bisogno, in più' sensi, stasera ma soprattutto per il gran freddo, per cui ringrazio tutti voi, amici concittadini cegliesi, che avete accolto il mio e nostro invito venendo ad ascoltarmi e sfidando le intemperie. 
avervi qui e' per me motivo di orgoglio e soddisfazione
siete la mia gente, le mie persone, i miei concittadini della nostra Ceglie 
la città che mi ha generato, a poco passi da qui, nella casa del dottore De Fazio (allora si partoriva in casa)che guarda e sembra sorvegliare quel che accade nel municipio (quasi un destino) ,qualche decina di anni fa.
Ceglie, la nostra cegghie, citta' che mi ha insegnato a respirare, a nutrirmi, a camminare, a parlare, a leggere, a scrivere, a giocare, a soffrire, ad amare.... E a crescere.
Ceglie, la città' che mi ha dato nientemeno che la Vita il bene piu' grande rispetto al quale non c'e' legame piu' forte al mondo, non c'e' valore superiore.
da qui la facile risposta a chi, in verita' alquanto povero di spirito, davanti alle prime indiscrezioni sulla mia candidatura a sindaco, si e' chiesto: ma perche' Perrino dovrebbe farlo? Che gliene viene? Chi glielo fa fare? 
domande peregrine, la cui risposta e' facile: la gratitudine, l' amore per il mio paese, per la mia gente, per li cigghisi, come a me.
se Ceglie mi ha dato la vita, io ora vengo a restituire, in parte, questo dono immenso e impagabile,
con un atto d'amore che cura una ferita, onoro un debito e sana un rimpianto.
mettendomi a disposizione di Ceglie
mettendomi a disposizione dei cegliesi la mia esperienza di uomo e di professionista.
in memoria dell’amore per Ceglie e per i cegliesi che aveva mio padre, il farmacista di via San Rocco, che sarebbe bello avere qui in questo momento cosi' importante per me, a ricevere il suo viatico e la sua spinta.
Lui, l’amico e il confessore dei sui pazienti, i cegliesi, mai vissuti come strumento di arricchimento ma sempre come persone, oggetto di attenzioni e cure.
l'uomo col camice bianco e sempre con la cravatta che vinse a concorso una farmacia sostanzialmente fallita e in gestione provvisoria, momentaneamente affidata a una svogliata signora messa li' dalla burocrazia, una farmacia da lui portata con impegno, sacrificio e passione al primo posto tra le cinque farmacie di ceglie. un grande successo di popolo, di empatia con i cittadini, di passione e umanita' e rispetto
Dovevo succedergli, alla guida di quella farmacia. 
mi immagino' sin da piccolo, essendo io figlio maschio unico, col camice a dargli il cambio dopo la laurea, accettando la successione, come e' prassi in tutte le famiglie di farmacisti. e la nostra e' una famiglia di farmacisti, a partire dallo zio senatore che tante volte e' venuto a Ceglie per i suoi comizi scudocrociati. Un altro uomo probo e popolare, un altro servitore della gente, tanto che gli e' stato dedicato l'ospedale di Brindisi che egli volle piu' grande ed efficiente
ma io finita la terza liceo, come accade a tanti giovani, feci altre scelte: la cultura, in particolare filosofica, ossia la cura del pensiero, della pulizia mentale, Milano, la carriera giornalistica allora pressoche' impossibile qui in Puglia. 
e partiii col baule che ancora ho in cantina, preparato da papa e da Franco Suma, il nostro Ciccio, come lo chiamava sua mamma, il terzo figlio di mio padre, il mio fratello maggiore, oggi affermato imprenditore commerciale locale nel campo della sanita', divenuto con mio padre farmacista ad honorem, farmacista di fatto, con cui oggi ci siamo stretti in un lungo abbraccio, senza riuscire a trattenere le lacrime.
la partenza, il destino di tanti meridionali desiderosi di futuro, di professioni alternative, di formazione specialistica. 
si partiva e molte volte non si tornava piu', perche' al Nord si erano aperte prospettive di lavoro, si iniziava a metter su famiglia, ci si era inseriti. Mentre il Sud restava indietro, asfittico e penalizzante.
E, cosi' e' stato per me: 40 anni a Milano, bellissimi, intensissimi, pieni di sfide e di adrenalina. in un mestiere difficile e competitivo come quello del giornalismo, dove da buon cegliese mi son fatto valere, mostrando le mie doti
E si' perche" i cegliesi quando son buoni non hanno niente da imparare da nessuno
finche' dopo 40 anni, durante i quali peraltro son sempre tornato giu' a trovate mia madre, rimasta vedova nel'78. mio padre se l'era portato via prematuramente, troppo prematuramente un attacco cardiaco a 52 anni. E voi, al funerale che percorse il paese passando e sostando davanti alla sua farmacia, metteste le coperte al balcone, come si fa quando passa la processione davanti al Santo.
io non sono un Santo ma son venuto a prendere l'eredita' di mio padre, a riaprire idealmente la farmacia, a erogare un servizio alla nostra Ceglie,
dopo 40 anni, coi capelli tutti bianchi ma ancora con tanta energia e voglia di fare, eccomi qui dunque tra voi.
"Angelo, le radici non si possono dimenticare mai, dovunque tu vada", mi disse uno straordinario capo di una multinazionale londinese, emigrato da piccolo con la sua famiglia in Australia.
PAT zito, cosi si chiamava, aveva ragione. Ed eccomi dunque qui con voi, a celebrare il ritorno, come in un film alla Tornatore di Nuovo cinema Paradiso.
L'aggancio ha il volto affilato e il tratto raffinato di Mimmo Annese.
Fu lui a telefonarmi con squisita gentilezza la scorsa primavera a un dibattito qui a Ceglie sul turismo. Fu lui a presentarmi quel grande personaggio, Cesare Fiorio e quel luogo incantevole della nostra Ceglie che e' la masseria Camarda. Quella fu la prima folgorazione, insieme a quella tavolata da Giovanni, circolare, dove rievocammo con tante persone la Ceglie di una volta, il panino di Vicienzu Zit, le famose prostitute, la vita in piazza, rusina, il Milan Bar, Cataldo, il campo di don Guanella e dei passionisti, l'acqua fresca di Wobb u mond, la vespetta arancione che mio padre mi aveva regalato per la licenza media con la quale scorrazzavo per Ceglie facendo il rubacuori.
ma parlammo anche dell'amministrazione comunale, del ribaltone, delle troppe tasse, dei giovani senza prospettive, degli anziani in sofferenza, di vent'anni di instabilita' politica, delle beghe e dei personalismi locali, dei conseguenti ritardi accumulati rispetto a un contesto regionale e locale che da anni si e' messo in movimento facendo della Puglia una delle regioni piu' dinamiche e gettonate, dei treni persi, troppi treni perso, da una citta' e da una comunita' che non ha nulla da invidiare in termini di risorse naturali, culturali e umane, a nessuno.
poi la telefonata qualche settimana dopo di Nicola Ciraci per invitarmi alla festa del suo compleanno, una bella festa, con tanti vecchi amici rivisti dopo anni in un altro luogo fantastico di un altro forestiero, Antimo, venuto a investire dal Nord e da Oria nel nostro territorio.
tanti ne vogliamo così,
tanti come Antimo, tanti come Fiorio. 
vorrei nella nostra Ceglie un “bel mazzo di Fiorio”, 
tanti imprenditori del Nord che investono qui da noi e portino crescita (sostenibile) economia, denaro e lavoro. Ma anche progetti seri e duraturi nel rispetto per il nostro territorio e il suo equilibrio
E amore.
perche' senza amore c' e' solo rapina e sfruttamento. E non li vogliamo,
il resto, e' storia nota, con il premio Eccellenze cegliesi assegnato dal circolo 72013, con la scoperta di tanti giovani architetti, ingegneri, farmacisti, psicologi, ricchi di bellezza, interiore ed esteriore e di passione politica, impegno sociale, competenze tecnico professionali.
e la dichiarazione d'amore che mi hanno portato fino a Bari Emanuela, Cristina e Antonella venendomi a prendermi al Petruzzelli dove mi trovavo per un caffè' e un'intervista con Michele Emiliano portandomi a Ceglie a conoscere tutti gli altri membri del club e i consiglieri comunali.
un amore a prima vista, un intesa immediata, la voglia di mettersi subito al lavoro.
Da qui l'interesse e la passione che si sono insinuati in me come gocce e hanno scavato, scavato, scavato, fino alla serata di oggi dove devo una risposta alla dichiarazione d' amore ricevuta.
allora, cari amici, accetto o non accetto la candidatura a sindaco di Ceglie? secondo voi?
ebbene Antonella, Cristina Emanuela, ma anche Cosimo, Vito, Domenico...e Nicola, e Mimmo, e tutti coloro che in queste settimane mi hanno sostenuto e incitato, ebbene si, ebbene si, accetto.
so che non sara' una passeggiata, so che c'e' molto da lavorare per rilanciare Ceglie e farne un caso di eccellenza amministrativa. ma non mi spaventano le difficolta'.
la sfida arriva in un momento propizio dal pdv professionale: io ho realizzato il sogno di ogni giornalista indipendente, non avere padroni, essere il padrone di me stesso.
Posso nella massima liberta' e avendo costruito una squadra esperta ed autonoma ricavarmi tutto lo spazio e il tempo necessari per rilanciare Ceglie e farne un marchio famoso in tutt'Italia e all'estero la piu' attraente e rispettata citta' di Puglia. Questo e' il mio obiettivo.
io ci saro', anche sette giorni su sette se serve. ma il mio compito sara' anche quello di lavorare fuori da Ceglie, a Brindisi, a Bari, a Milano, dove ci sono migliaia di cegliesi, a Roma e a Bruxelles dove si decidono molte delle nostre chanches.
ci saro', sempre, ma non da pensionato, senno' mi sarei preso un bel trullo e sarei venuto a svernare. 
io ci saro' nel pieno della mia maturita' personale e professionale. Per fare un lavoro di medio e lungo termine, che richiedera' almeno 5 anni per darci compiutamente il senso complessivo della svolta e della rinascita.
coi ragazzi stiamo lavorando a una analisi della situazione in essere, a una sorta di diagnosi.
e a un censimento dei bisogni dei cittadini. E alla messa a punto del relativo programma per costruire la Ceglie dei prossimi anni, che chiameremo Ceglie Nostra
siamo gia' molto avanti. 
vi leggo qualche idea. Meno tasse e piu' investimenti. abbiam detto
e gli investimenti arrivano se sappiamo attrarli,,.con appositi incentivi e defiscalizzazioni e sostegni economici alle nuove imprese, le cosiddette start up,,specie giovanili.
e poi la cultura, l'ambiente, i servizi sociali e sanitari, dei trasporti. con un occhio forte al terzo settore, il volontariato,,il,sociale,,l'associazionismo.
sono idee di buona amministrazione, ne' di destra, ne' di sinistra, ma semplicemente idee di buona amministrazione. di destra e di sinistra, se, preferite.
perche' le buone idee non hanno colore politico,,sono buone idee e basta
e come la mia biografia racconta, io quando mi chiedono se col mio giornale son di destra o di sinistra io rispondo scherzando: sono avanti.
e avanti vogliamo essere nel guidare Ceglie Nostra
AVANTI E INSIEME
sono le nostre due parole chiave, i nostri slogan. perche' non siamo maghi con la bacchetta magica, siamo semplicemente cegliesi, della pietra tosta. amiamo la nostra citta' e vogliamo farla diventare un'eccellenza italiana e internazionale come Ceglie merita
per la sua bellezza, per la sua ricchezza, per la sua storia,
per la sua straordinaria gente
avanti e insieme, cari a amici, fino al traguardo.
io lavorero' per voi. ma vi chiedo un regalo,
il 17 maggio destino vuole che sia il giorno del mio compleanno 
ma anche la sera delle elezioni.
diamoci appuntamento qui per quella sera di primavera, festeggiando le due date: il mio compleanno e il nostro successo elettorale
Convinti che, sara' una nuova primavera cegliese.
AVANTI E INSIEME

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