giovedì 27 novembre 2014

INTERVISTA DELL'ON. CIRACI' SU AFFARITALIANI.IT

Ciracì (Fi vicino a Fitto): "Forza Italia è a quota Martinazzoli"

Nicola Ciracì, parlamentare vicinissimo a Raffaele Fitto e forzista della prima ora, con una lunga intervista ad Affaritaliani.it spiega i motivi del dissenso nel partito guidato da Silvio Berlusconi. "Non volevamo morire democristiani figuriamoci morire renziani". E ancora: "La legge elettorale è roba da Repubblica delle Banane che ricorda il listone del Partito Nazionale Fascista, nemmeno sotto tortura la voterei".


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

http://www.affaritaliani.it/politica/ciraci2711.html


Patto del Nazareno confermato da Berlusconi. Scelta giusta?
"Non credo proprio. La nostra bandiera era il presidenzialismo, dovevano fare la grande riforma e ci siamo ridotti a discutere se l’asticella della soglia di sbarramento è al 3% o al 2,5%, come degli Alfano qualsiasi. Nessuno si meraviglia che ci sia un patto tra opposizione e maggioranza, ci si meraviglia che il patto cambi ogni settimana e non sappiamo perché".
Infatti sembra che Berlusconi dica troppi sì a Renzi...
"Noi non volevamo morire democristiani figuriamoci morire renziani, noi siamo la opposizione in questo Paese e gli italiani questa cosa non la percepiscono. Quindi stiamo perdendo una centralità politica e questo non è possibile. Il nostro dovere è costruire il nuovo programma di governo del futuro centro destra, che ritorni a parlare alle imprese".
Di chi sono le responsabilità?
"Sono del gruppo dirigente del partito. In ogni democrazia occidentale, quando in un partito politico si verifica un terremoto elettorale il gruppo dirigente si dimette".
Quindi dovrebbero dimettersi tutti i big di Forza Italia?
"Chi gestisce il partito. Se abbiamo ancora  un partito Ci sono delle responsabilità organizzative e probabilmente chi ha dato consigli non ha dato buoni consigli...".
Beh, il consigliere è Giovanni Toti...
"In primis. E penso a tutti coloro che hanno la responsabilità organizzativa nel partito e politica. Non posso accettare che un Ufficio di Presidenza si concluda senza un mea culpa generale e degli atti concreti di fronte a una disfatta elettorale. Bene ha fatto Fitto a chiedere lo choc organizzativo. Noi dobbiamo seriamente preoccuparci di essere a quota Martinazzoli, abbiamo perso due terzi dei nostri elettori e di fronte a questo dato non si può far finta di niente. Con questa logica del 'ha da passa' 'a nuttata' non si va da nessuna parte".
Però il primo dei responsabili è sempre il capo, quindi Silvio Berlusconi. O no?
"E' il nostro leader,purtroppo è azzoppato da una grande ingiustizia, ma credo che non stia percependo che l’Italia sta cambiando velocemente. Se la nostra politica non è percepita e non attrae più i ceti produttivi, probabilmente, anche lui sbaglia. Non è un reato dirlo".
Silvio Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro e lasciare magari proprio a Raffaele Fitto la guida di Forza Italia?
"Il problema non sono gli uomini e gli incarichi. Il problema è la linea politica. Qui tutti dicono che dobbiamo tornare al '94, io invece sono convinto che dobbiamo puntare al 2024. Oggi i giovani non hanno un motivo per votare Forza Italia perché siamo lontani dalle nuove generazioni. Questo è un dato evidente ed è il nostro vero problema. Non possiamo vincere le prossime elezioni mandando i pensionati gratis al cinema, ma possiamo vincere solamente dando una speranza, come accadde nel '94, alle giovani generazioni. Non mi spaventa Salvini né Le Pen, mi spaventa il nostro immobilismo, la palude nella quale ci siamo cacciati. E’ assurdo pensare che i panni sporchi vanno lavati in casa, anzi questa volta vanno lavati in pubblico aprendo un grande dibattito nel popolo di Centrodestra”.
Non pensa che in Forza Italia abbia troppo potere Denis Verdini, vero collante con Renzi?
"Non mi pongo il problema di Verdini. Il problema è che non c'è luogo dove si decide. Non vale nei gruppi parlamentari, dove non si discute e si continuano a rinviare riunioni, non vale nel partito dove gli Uffici di Presidenza non arrivano a delle conclusioni. Il problema è un gruppo dirigente oggi autoreferenziale che non ascolta e non condivide le posizioni con gli altri".
C'è chi dice che Berlusconi sia così "tenero" con Renzi perché la stabilità attuale di governo fa bene a Mediaset. E' così?
"Berlusconi è un uomo troppo intelligente, è un leader e uno statista, e non credo che abbia questo tipo di impostazione. Il problema è che probabilmente Berlusconi non ha intuito fino in fondo il malessere all'interno del partito e all'interno della società italiana. Credo che dovrebbe ricominciare ad essere quello che è sempre stato, perché qui nessuno pensa al parricidio o a scissioni. Berlusconi è il nostro leader e noi non abbiamo alcuna intenzione di uscire da Forza Italia. Non siamo una componente ma siamo tanti che all'interno del partito hanno deciso anche di urlare a questo punto il bisogno di ritorno alla politica. Il nostro è un grido di dolore perché la nostra storia non merita di finire in modo inglorioso”.
Non pensa che per quanto riguarda la svolta di Berlusconi sulle unioni civili abbia avuto troppo peso Francesca Pascale?
"Qualsiasi decisione che viene presa all'interno del partito deve essere condivisa dai gruppi e dagli organi del partito stesso. Le decisioni che vengono dall'esterno rischiano di non essere quelle nostre. Posso accettare anche di essere minoranza e il primo ad adeguarmi ma a condizione che qualsiasi scelta sia stata discussa e approvata nei luoghi legittimi della politica. Comunque tutto ciò ha creato in noi un grande disagio".
La legge elettorale con il premio alla lista e non alla coalizione la vota?
“Roba da Repubblica delle Banane che ricorda il listone del Partito Nazionale Fascista, nemmeno sotto tortura”.
Berlusconi dice anche che il Patto del Nazareno serve anche per stare dentro il discorso per il Quirinale...
"Oggi in Italia il problema è l'economia. Vogliamo tornare alla politica delle partite Iva, Forza Italia deve schierarsi dalla parte dell'impresa. In questo contesto non capisco chi si preoccupa di essere moderato, perché anche noi dobbiamo iniziare ad urlare cose del tipo 'basta con l'austerità', 'basta con le ristrettezze di bilancio', 'basta accettare la politica europea'. Noi comunque siamo Forza Italia e voglio vedere chi ha il pensiero di eleggere il presidente della Repubblica senza di noi".
Forza Italia dovrebbe allearsi con Salvini o con Alfano?
"Se Forza Italia ritorna ad essere polo di attrazione e consenso credo che tutti avranno l’obbligo di costruire insieme il Centrodestra. Il nostro merito è stato sempre quello di tenere insieme gli altri. Ovviamente se Alfano non torna non ci stracceremo le vesti".
Un ticket Fitto-Salvini è fantapolitica?
"Credo che si debba fare un ticket Sud-Nord. Poi sono convinto delle strumento delle primarie, sceglierà il popolo del Centrodestra chiunque esso sia il candidato premier, va bene Salvini, va bene Fitto. Ma l'importante è che sia il popolo a decidere e non qualcuno chiuso in una stanza".

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