venerdì 26 settembre 2014
COMUNICATO STAMPA GIANFREDA DC E PICCOLI UDC
L’amministrazione Caroli continua imperterrita ad emettere e rilasciare atti "forzati".
Qualche settimana addietro è stato pubblicato il bando per l’assegnazione delle autorizzazioni di noleggio con conducente che prevedeva per il partecipante il possesso di requisiti ben precisi al momento della presentazione della domanda. Il mancato possesso di tali requisiti induceva diversi giovani disoccupati e non a rinunciare a presentare domanda di partecipazione. Conoscendo l’operato anomalo dell’amministrazione Caroli ed avendo avuto diverse lamentele da parte di partecipanti e non, in qualità di consiglieri comunali abbiamo chiesto ed ottenuto di prendere visione di tutti gli atti inerenti tale bando.
Confermando le nostre aspettative abbiamo, purtroppo, constatato come l’armata caroliana procede il suo operato amministrativo favorendo alcuni a discapito di altri, non attenendosi a quanto stabilito dal bando pubblico ma applicando una interpretazione prettamente soggettiva.
Dalla documentazione visionata, a nostro parere, circa il 50% dei soggetti risultati vincitori, così come da determina n. 593 del 13/08/2014, ed in parte già assegnatari di licenza non avevano i requisiti richiesti dal bando. Chi paga dazio per questa ennesima forzatura caroliana?
Naturalmente il cittadino cegliese di serie B, ovvero colui che è rispettoso della legge e non ha alcun “Santo”.
Chiediamo all’amministrazione di fermarsi in tempo e fare dovuta chiarezza in merito e se qualora questo non dovesse verificarsi procederemo ad informare e denunciare gli organi preposti.
GIANFREDA Giovanni – Capogruppo DC
PICCOLI Antonio – Capogruppo UDC
sabato 20 settembre 2014
INTERROGAZIONE GELMINI-CIRACI' IN I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
ATTO CAMERA [fonte camera.it]
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03565
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 291 del 16/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/09/2014
Elenco dei co-Firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario CIRACI' NICOLA
Gruppo FORZA ITALIA -
IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma 16/09/2014
Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 16/09/2014
- MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Stato iter:
CONCLUSO il 17/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/09/2014
CIRACI' NICOLA FORZA
ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
RISPOSTA GOVERNO 17/09/2014
RUGHETTI ANGELO SOTTOSEGRETARIO
DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
REPLICA 17/09/2014
CIRACI' NICOLA FORZA
ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:
DISCUSSIONE IL 17/09/2014
SVOLTO IL 17/09/2014
CONCLUSO IL 17/09/2014
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03565
presentato daInterrogazione a risposta immediata in commissione 5-03565
GELMINI Mariastella
testo di
Martedì 16 settembre 2014, seduta n. 291
GELMINI e CIRACÌ. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
la riforma della pubblica amministrazione da ultimo approvata è un enorme cesto dentro il quale sono state riversate alla rinfusa molte ambizioni sorrette da alcune norme, giuste e da molto tempo attese, ma nel fondo prive di quella visione incisiva, organica e coerente che di solito accompagna una riforma di sistema;
come per la riforma del lavoro, anche per la pubblica amministrazione il presidente Renzi ha scelto un doppio binario: un decreto legge, con interventi minimi, e un disegno di legge delega, più robusto e ambizioso nelle sue finalità ma anche di più remota realizzazione;
tra le disposizioni che il Governo pubblicizza come innovative se non addirittura rivoluzionarie, si annoverano quelle sul ricambio generazionale per consentire l'ingresso di giovani nella pubblica amministrazione da realizzare attraverso la fine dei trattenimenti in servizio oltre l'età pensionabile ed una semplificazione del turn over che, secondo i calcoli inguaribilmente ottimistici dell'esecutivo, permetterebbe di creare ben 15mila nuovi posti di lavoro;
i trattenimenti in servizio sono circa 1.200 l'anno e che di questi la metà sono relativi ai magistrati, per i quali i trattenimenti in servizio potranno continuare fino a tutto il 2015, si capisce come l'effetto previsto dal governo sarà sfortunatamente minimo;
pur non mancando interventi positivi nell'ultima riforma della pubblica amministrazione approvata quali l'incompatibilità per i magistrati degli incarichi extra giudiziari; il dimezzamento dei distacchi sindacali e il ruolo unico dei dirigenti, tuttavia non emerge una visione leaderistica della pubblica amministrazione, capace di incidere sulla valutazione di qualità come pure spicca l'assenza di chiari obiettivi da raggiungere;
ci troviamo secondo l'interrogante quindi di fronte ad una riforma priva di mordente e incapace di scuotere il mondo della pubblica amministrazione per proiettarlo verso un orizzonte meritocratico, in cui le qualità professionali, il rendimento sul lavoro siano davvero i parametri decisivi per valutare e premiare le persone e sarebbe indispensabile una responsabilità specifica in capo agli amministratori, ai dirigenti ed ai funzionari, non lasciando alla buona volontà dei singoli l'attuazione delle riforme;
nella riforma approvata non c’è alcun riferimento alla responsabilità dei dipendenti pubblici, alla possibilità di licenziamento, ad una vera mobilità obbligatoria, all'individuazione di precisi criteri per la determinazione degli esuberi, mentre troppo generiche sono le previsioni di valutazione per la progressione di carriera né si è ancora sufficientemente affermata una «cultura della valutazione», la sola in grado di restituire efficienza alla pubblica amministrazione e ricostruire un rapporto fiduciario con i cittadini;
nella riforma si è perso anche uno dei tasselli più innovativi della precedente riforma Brunetta: la valutazione da parte dei cittadini, elemento indispensabile capace, se praticata, di incidere fortemente sulla accountability della pubblica amministrazione con l'effetto di non rafforzare in maniera adeguata la mobilità obbligatoria ma facilitando la mobilità volontaria del lavoratore, cioè quella che serve meno alle amministrazioni –:
come e in che tempi il Governo abbia intenzione di rendere la pubblica amministrazione meno costosa per i cittadini e per il bilancio dello Stato riducendo drasticamente l'apparato pubblico, lasciando ampio spazio all'iniziativa privata nello svolgimento di attività e servizi oggi appannaggio di enti pubblici e società partecipate, fonti di sprechi ed inefficienza e apportando quegli elementi di «rottura» tipici di una riforma che abbia l'ambizione di imprimere una svolta. (5-03565)
la riforma della pubblica amministrazione da ultimo approvata è un enorme cesto dentro il quale sono state riversate alla rinfusa molte ambizioni sorrette da alcune norme, giuste e da molto tempo attese, ma nel fondo prive di quella visione incisiva, organica e coerente che di solito accompagna una riforma di sistema;
come per la riforma del lavoro, anche per la pubblica amministrazione il presidente Renzi ha scelto un doppio binario: un decreto legge, con interventi minimi, e un disegno di legge delega, più robusto e ambizioso nelle sue finalità ma anche di più remota realizzazione;
tra le disposizioni che il Governo pubblicizza come innovative se non addirittura rivoluzionarie, si annoverano quelle sul ricambio generazionale per consentire l'ingresso di giovani nella pubblica amministrazione da realizzare attraverso la fine dei trattenimenti in servizio oltre l'età pensionabile ed una semplificazione del turn over che, secondo i calcoli inguaribilmente ottimistici dell'esecutivo, permetterebbe di creare ben 15mila nuovi posti di lavoro;
i trattenimenti in servizio sono circa 1.200 l'anno e che di questi la metà sono relativi ai magistrati, per i quali i trattenimenti in servizio potranno continuare fino a tutto il 2015, si capisce come l'effetto previsto dal governo sarà sfortunatamente minimo;
pur non mancando interventi positivi nell'ultima riforma della pubblica amministrazione approvata quali l'incompatibilità per i magistrati degli incarichi extra giudiziari; il dimezzamento dei distacchi sindacali e il ruolo unico dei dirigenti, tuttavia non emerge una visione leaderistica della pubblica amministrazione, capace di incidere sulla valutazione di qualità come pure spicca l'assenza di chiari obiettivi da raggiungere;
ci troviamo secondo l'interrogante quindi di fronte ad una riforma priva di mordente e incapace di scuotere il mondo della pubblica amministrazione per proiettarlo verso un orizzonte meritocratico, in cui le qualità professionali, il rendimento sul lavoro siano davvero i parametri decisivi per valutare e premiare le persone e sarebbe indispensabile una responsabilità specifica in capo agli amministratori, ai dirigenti ed ai funzionari, non lasciando alla buona volontà dei singoli l'attuazione delle riforme;
nella riforma approvata non c’è alcun riferimento alla responsabilità dei dipendenti pubblici, alla possibilità di licenziamento, ad una vera mobilità obbligatoria, all'individuazione di precisi criteri per la determinazione degli esuberi, mentre troppo generiche sono le previsioni di valutazione per la progressione di carriera né si è ancora sufficientemente affermata una «cultura della valutazione», la sola in grado di restituire efficienza alla pubblica amministrazione e ricostruire un rapporto fiduciario con i cittadini;
nella riforma si è perso anche uno dei tasselli più innovativi della precedente riforma Brunetta: la valutazione da parte dei cittadini, elemento indispensabile capace, se praticata, di incidere fortemente sulla accountability della pubblica amministrazione con l'effetto di non rafforzare in maniera adeguata la mobilità obbligatoria ma facilitando la mobilità volontaria del lavoratore, cioè quella che serve meno alle amministrazioni –:
come e in che tempi il Governo abbia intenzione di rendere la pubblica amministrazione meno costosa per i cittadini e per il bilancio dello Stato riducendo drasticamente l'apparato pubblico, lasciando ampio spazio all'iniziativa privata nello svolgimento di attività e servizi oggi appannaggio di enti pubblici e società partecipate, fonti di sprechi ed inefficienza e apportando quegli elementi di «rottura» tipici di una riforma che abbia l'ambizione di imprimere una svolta. (5-03565)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03565
Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03565
L'interrogazione pone alcune questioni generali, relative alle linee fondamentali della riforma amministrativa in corso, e alcune questioni più specifiche. Risponderò distintamente alle une e alle altre.
Cominciando dai quesiti posti a conclusione dell'interrogazione, osservo innanzitutto che il contenimento della spesa è un obiettivo del Governo, ma non specificamente del decreto-legge 90, né del disegno di legge in discussione al Senato, anche se molte delle relative previsioni (come quelle relative agli onorari degli avvocati pubblici e a quelli dei segretari comunali o alla soppressione e all'accorpamento di enti) produrranno rilevanti risparmi.
È un obiettivo del Governo anche liberare l'iniziativa economica privata dai vincoli derivanti da norme confuse e frammentarie e dalla loro cattiva attuazione e interpretazione. Ma per semplificare e liberalizzare realmente, non servono norme-manifesto o promesse legislative, come quelle spesso adottate in passato: servono un paziente lavoro di revisione legislativa (come quello consistente nella redazione di testi unici o nella precisa individuazione delle attività sottoposte a silenzio-assenso e segnalazione di inizio di attività, previsti dal disegno di legge) e una costante azione amministrativa (come quella che ha consentito la conclusione dell'accordo in Conferenza unificata sui moduli uniformi per i permessi di costruire e che, nelle prossime settimane, condurrà all'adozione dell'Agenda per la semplificazione, prevista dal decreto 90).
Per quanto riguarda le questioni specifiche, mi limito a osservare:
Sulla soppressione dei trattenimenti in servizio, che la norma va valutata per il futuro (per i posti che saranno liberati) più che per il passato (per i trattenimenti in servizio venuti meno) e che, date le dinamiche contributive, il numero delle nuove assunzioni è molto più alto di quello dei trattenimenti in servizio che vengono meno;
Sul principio meritocratico, che esso è alla base dell'intervento sulla dirigenza pubblica, che contempla sistemi di reclutamento e di conferimento di incarichi dirigenziali basati sulla corrispondenza tra requisiti e competenze, oltre che la revisione della disciplina della responsabilità;
Sulla mobilità dei dipendenti pubblici, che il decreto-legge prevede misure particolarmente incisive in termini di mobilità obbligatoria, compresa la possibilità di trasferimento entro un raggio di cinquanta chilometri, e rimuove ostacoli – anche di ordine finanziario – alla mobilità volontaria, che può a sua volta risolvere rilevanti problemi di distribuzione del personale;
Sulla valutazione del rendimento degli uffici e dei dipendenti, che il decreto-legge consente una drastica semplificazione del macchinoso sistema delineato dalla legislazione vigente (senza per questo rinunciare all'apporto dei cittadini) e che il disegno di legge introduce il principio che la valutazione serve non solo a erogare una parte della retribuzione, ma anche a regolare la carriera dei dipendenti.
Cominciando dai quesiti posti a conclusione dell'interrogazione, osservo innanzitutto che il contenimento della spesa è un obiettivo del Governo, ma non specificamente del decreto-legge 90, né del disegno di legge in discussione al Senato, anche se molte delle relative previsioni (come quelle relative agli onorari degli avvocati pubblici e a quelli dei segretari comunali o alla soppressione e all'accorpamento di enti) produrranno rilevanti risparmi.
È un obiettivo del Governo anche liberare l'iniziativa economica privata dai vincoli derivanti da norme confuse e frammentarie e dalla loro cattiva attuazione e interpretazione. Ma per semplificare e liberalizzare realmente, non servono norme-manifesto o promesse legislative, come quelle spesso adottate in passato: servono un paziente lavoro di revisione legislativa (come quello consistente nella redazione di testi unici o nella precisa individuazione delle attività sottoposte a silenzio-assenso e segnalazione di inizio di attività, previsti dal disegno di legge) e una costante azione amministrativa (come quella che ha consentito la conclusione dell'accordo in Conferenza unificata sui moduli uniformi per i permessi di costruire e che, nelle prossime settimane, condurrà all'adozione dell'Agenda per la semplificazione, prevista dal decreto 90).
Per quanto riguarda le questioni specifiche, mi limito a osservare:
Sulla soppressione dei trattenimenti in servizio, che la norma va valutata per il futuro (per i posti che saranno liberati) più che per il passato (per i trattenimenti in servizio venuti meno) e che, date le dinamiche contributive, il numero delle nuove assunzioni è molto più alto di quello dei trattenimenti in servizio che vengono meno;
Sul principio meritocratico, che esso è alla base dell'intervento sulla dirigenza pubblica, che contempla sistemi di reclutamento e di conferimento di incarichi dirigenziali basati sulla corrispondenza tra requisiti e competenze, oltre che la revisione della disciplina della responsabilità;
Sulla mobilità dei dipendenti pubblici, che il decreto-legge prevede misure particolarmente incisive in termini di mobilità obbligatoria, compresa la possibilità di trasferimento entro un raggio di cinquanta chilometri, e rimuove ostacoli – anche di ordine finanziario – alla mobilità volontaria, che può a sua volta risolvere rilevanti problemi di distribuzione del personale;
Sulla valutazione del rendimento degli uffici e dei dipendenti, che il decreto-legge consente una drastica semplificazione del macchinoso sistema delineato dalla legislazione vigente (senza per questo rinunciare all'apporto dei cittadini) e che il disegno di legge introduce il principio che la valutazione serve non solo a erogare una parte della retribuzione, ma anche a regolare la carriera dei dipendenti.
venerdì 19 settembre 2014
COMUNICATO DEL DOTT. GIOVANNI GIANFREDA SUL CIMITERO CEGLIE MESSAPICA
Durante il Consiglio comunale del 1 luglio 2014 chiesi al Sindaco e all’assessore al ramo diverse delucidazioni in merito alla gestione del servizio cimiteriale. Tra le altre cose chiesi semplicemente se risultava corrispondere al vero che il comune liquidava le fatture presentate dalla cooperativa che gestisce i vari servizi cimiteriali senza il dovuto preventivo controllo e, cosa più importante, senza attestazione di regolare esecuzione del servizio, rilasciata dal responsabile del settore competente. Chiesi, inoltre, un semplice prospetto che distinguesse le entrate derivanti dal tariffario comunale per i servizi erogati e le uscite legate all’intero servizio cimiteriale, al fine di verificare che tutte le spese trovassero giusta copertura.
Il Sindaco Caroli rispose testualmente che si sarebbe “…immediatamente attivato per capire quello che è accaduto...” e che mi avrebbe risposto per iscritto. Ma ancora una volta assistiamo che quanto da lui dichiarato in consiglio comunale, e non solo, non trova alcun seguito. La risposta al suo silenzio, comunque, la si trova dai dati contabili, dove si evince chiaramente che anche per la gestione del servizio cimiteriale i costi sostenuti sono superiori delle relative entrate, evidenziando, quindi, come il cimitero sia “in perdita” e abbandonato ad una gestione amministrativa approssimata, improvvisata e in barba alle più basilari norme amministrative e di controllo.
Inoltre, ad oggi mi è dato sapere che alla ditta che eseguiva egregiamente i lavori di energizzazione ed illuminazione votiva alle cappelle gentilizie, ai colombari ed alle fosse oltre che alle eventuali cessazioni di allacci e alla manutenzione degli impianti elettrici esistenti è stata data comunicazione di interruzione di tale rapporto lavorativo. Se questo dovesse risultare essere vero così come la presenza presso il cimitero comunale di operai non autorizzati da nessuno per lo svolgimento di tali servizi mi attiverò personalmente per verificare e denunciare le varie forzature applicate.
Dott. GIANFREDA Giovanni – Capogruppo DC
COMUNICATO CLUB FORZA SILVIO CEGLIE INIZIATIVA BANCO SCUOLA
L'iniziativa sociale,"Banco Scuola", promossa dai
giovani del Club Forza Silvio di Ceglie Messapica e sostenuta dai consiglieri di
Forza Italia e dall'On. Nicola Ciracì ha
avuto sabato scorso un ottimo riscontro in termini di partecipazione da parte
dei cittadini di Ceglie Messapica.
"L'obbiettivo dell'iniziativa, dice la Pres. del
Club Dott.ssa Cristina Elia, è sensibilizzare la gente ed i giovani alla
solidarietà, invitare loro a dedicare un attimo del proprio tempo per compiere
un gesto semplice, ma importante. Promuovere questo genere di iniziative è per
noi sinonimo di nuova e sana politica". E il Sign.Vito Rodio membro del
Club aggiunge:"il Banco Scuola è un iniziativa lodevole perchè permette di
raccogliere materiale didattico da donare agli Istituti scolastici che meglio
di tutti conoscono le esigenze dei propri alunni e che potranno contare su un
piccolo "tesoretto" cui ricorrere nei casi, sempre più crescenti e
gravi, di particolare necessità.
Doveroso, è il ringraziamento alle attività commerciali
che hanno aderito all'iniziativa e a tutti coloro che hanno dimostrato
sensibilità e collaborazione, Ceglie ancora una volta ha dato esempio di
estrema generosità.
La raccolta del materiale (quaderni,penne,matite,astucci
ecc) continuerà per l'intera settimana fino a sabato. Chiunque vorrà donare
potrà contattare i ragazzi del Club all'indirizzo email clubforzaceglie@libero.it o recarsi direttamente
presso il negozio Cartolandia in Via Martina n.45.
venerdì 12 settembre 2014
INIZIATIVA SOCIALE CLUB FORZA SILVIO
Iniziativa sociale:anche quest'anno tante famiglie dovranno confrontarsi con le ingenti spese che l'inizio della scuola impone.Quello che dovrebbe essere vissuto come un momento di allegria ,di serenità rappresenta in realtà per molti un momento critico per il costo non indifferente del corredo scolastico.
Così il club Forza Silvio di Ceglie Messapica ha deciso di organizzare un'iniziativa sociale per venire incontro alle famiglie più bisognose.
La proposta è semplice:chiunque vorrà donare penne,matite,quaderni,gomme,sc atole di colori,zaini ed astucci anche usati (ma tenuti in buone condizioni)potrà farlo Sab 13 settembre dalle ore 9.00 alle 13.00 in zona mercato presso edicola Scarabocchio e in Via Martina presso negozio Cartolandia,dove ci saranno i ragazzi del Club ad accogliervi con il sorriso.Il materiale didattico raccolto verrà consegnato alle Scuole,istituzioni che meglio conoscono le esigenze dei propri alunni.Sicuri della vostra partecipazione vi aspettiamo numerosi affinchè un segno di amicizia,di attenzione ,di solidarietà diretta ci permetta di dire che la Scuola è davvero di Tutti....
Inoltre ,per chi non riuscisse nella giornata di domani, per tutta la settimana prossima contattandoci sull'email clubforzaceglie@libero,it potrete fare la vostra donazione e noi verremo a ritirare "porta a porta" il materiale...
Grazie a Tutti.
venerdì 5 settembre 2014
COMUNICATO STAMPA DOTT. GIOVANNI GIANFREDA: E DOPO LE FESTE ARRIVA IL CONTO DA PAGARE
E dopo le feste arriva il conto da pagare.
Come anticipato qualche settimana fa il sindaco Caroli e la sua maggioranza hanno approvato in consiglio comunale un gettito TASI pari a €. 1.300.000,00, ovvero una ulteriore tassa che i cittadini cegliesi dovranno pagare.
In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo il sindaco Caroli e la sua maggioranza preferiscono tassare sempre più il singolo cittadino: dopo le super tasse del 2013 prepariamoci a dover pagare ulteriori tasse per il 2014.
Imperterriti nel prendere in giro il cittadino cegliese continuano a ribadire che questo non dipende da loro ma è conseguenza di una normativa romana. Quindi tutti quei comuni che hanno deliberato una aliquota TASI pari a zero non rispettano la norma? E pensare che sono centinaia, da quasi tutti i comuni della provincia di Brescia sino ad Alezio (Le) e Positano (Sa). La verità è che, avendo sperperato denaro con un CegliEstate 2014 di €. 300.000,00 e con continui affidamenti diretti di svariati centinaia di migliaia di euro sempre ai soliti noti, hanno la necessità di correre ai ripari per assestare il bilancio.
Ritengo che la gente vada tutelata e non ingannata, che occorre governare con chiarezza e trasparenza, che la strada giusta non sia quella di soffocare i cittadini di tasse a causa della loro incapacità di programmare e gestire con oculatezza il denaro pubblico.
Oramai, però, siamo abituati a vedere come il semplice ed inerme cittadino cegliese sia solo lo spettatore e soprattutto il pagatore di tutte le scelte e gli sprechi effettuati dal sindaco Caroli e dalla sua maggioranza.
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